Correva l’anno 1997 quando, in concomitanza con l’uscita di un omonimo film di successo, interpretato dall’attrice Demi Moore, aprì i battenti a Milano lo Striptease.
Il primo locale di Lap Dance in Italia, organizzato alla maniera dei locali americani che furono precursori di questo nuovo modo, erotico e sensuale, di ballare attorno ad un palo di acciaio o davanti ai frequentatori del locale.
Fino a quel momento lo scenario dei locali sexy italiani era abbastanza statico e si limitava al classico night club basato soprattutto sul drink al tavolo offerto alla ragazza desiderata. Con lo ‘STRIPTEASE’ nasceva una nuova concezione del divertimento sexy, un nuovo modo di interpretare l’erotismo tramite le sensuali movenze di bellissime ragazze che ballano atleticamente attorno al palo d’acciaio o, per chi lo desiderasse, durante uno spettacolo di spogliarello integrale personalizzato.
Il fondatore dello “STRIPTEASE” è un imprenditore italiano che abbandona le sue attività e le sue aziende per dedicarsi a questo nuovo entusiasmante filone , in primis per la sua alta componente artistica e in secondo luogo per smentire il pregiudizio comune secondo cui questo mondo è sinonimo di malcostume. Queste le sue parole:
“non v’è nulla di più artistico del corpo nudo di una donna che, accompagnato dalla musica, riesca a trasmettere, ballando e con lo sguardo, profonde e piacevoli sensazioni. Non dobbiamo interpretare l’erotismo in maniera maniacale come un fatto materiale, ma lasciare che esso ci delizi a livello subliminale, lavorando nel nostro subconscio esso può divenire un perfetto contorno per momenti di piacevole evasione dai problemi della vita quotidiana”
Bandita la volgarità, quindi, in favore di una sana euforia e di un' eccitazione allegra e goliardica, senza trascurare l’ammirazione artistica.
Per la prima volta, con lo “STRIPTEASE” è nato un locale che non rimane nell’ombra, che non ha nulla da nascondere, che si pubblicizza a livello nazionale come qualsiasi altra attività imprenditoriale, alla stregua dei cabaret parigini, dei locali similari europei, delle catene di gentleman’s Clubs che in America sono arrivate persino a essere quotate in borsa.
Sulla scia dello “STRIPTEASE” sono nati in Italia tantissimi altri locali , e il concetto di immoralità che a torto era stato applicato a questo tipo di entertainment sta gradualmente scomparendo.Sempre più persone iniziano a capire il vero spirito dello striptease, della lap-dance e della table-dance: non si commette nessun reato a rendere la bellezza femminile oggetto e motivo di contemplazione, in un locale dove il nudo femminile diventa protagonista indiscusso.
Come in passato hanno fatto famosi pittori, e come oggi continuano a fare fotografi, registi ed agenzie pubblicitarie senza per questo venir necessariamente tacciati di immoralità.
Il nudo femminile è notoriamente un traino in ogni settore, anche in quelli che con esso non hanno nessuna attinenza.
E' innegabile come anche nei locali come Striptease ci si avvalga del sex appeal per attirare potenziali clienti, ma in questo caso la donna non è un oggetto al servizio di altre finalità, bensì l'insostituibile protagonista che usa consapevolmente il suo corpo e la sua sensualità per promuovere la sua performance artistica.
In ogni caso, è bene essere sempre vigili ed attenersi scupolosamente ad un codice comportamentale che valga sia per gli avventori sia per i gestori di questo genere di locali, affinchè non sia possibile sconfinare dallo spettacolo alla volgarità e dall’erotismo alla pornografia.
“STRIPTEASE” e il suo staff lavorano tutt’ora per portare avanti un concetto di “etica” professionale adeguata al settore, una certificazione di qualità che possa garantire sia il pubblico che le istituzioni.
Ci auguriamo che anche tu che stai leggendo ora abbia le idee più chiare, e sia finalmente pronto… a varcare la porta dello “STRIPTEASE”:
“Lasciate ogni speranza voi che entrate,
perché mille e mille emozioni qui vivrete”